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Il Blog di Rocco Giocattoli

Mattel, Barbie e il Successo del Film sul giocattolo più iconico

Foto: Barbie Movie

Il colosso statunitense dell’industria del giocattolo, Mattel, ha lanciato alla fine di Luglio 2023 il film campione d’incassi “Barbie – il film”. Con dei costi di promozione che hanno superato quelli di produzione (la “pubblicità” del film è costata più del film stesso), Barbie si è imposto come campione di incassi nell’anno 2023, accolto molto positivamente dalla critica di tutto il mondo.

Ha ottenuto anche altri importanti primati tra cui quello di film diretto da una donna ad aver incassato di più nel primo giorno e film diretto da una donna ad aver raggiunto il miliardo di incassi nel mondo. Ed è proprio l’aspetto femminile a ricoprire un ruolo centrale nella pellicola, come vedremo più avanti.

La Mattel aveva già una propria casa di produzione cinematografica, ma questa è il primo lungometraggio live action a ottenere una tale risonanza a livello mondiale! La stessa Mattel è parte attiva all’interno del film ponendosi come “antagonista” secondario, guidata dal buffo, cinico e grottesco CEO, l’amministratore delegato dell’azienda, interpretato da Will Farrel.

Il film trasmette importanti messaggi legati all’identità individuale, alla riscoperta di se stessi, alla società, alla struttura sociale del patriarcato e alle emozioni. Temi importanti che possono sembrare di difficile comprensione per i più piccoli (e anche per molti adulti), ma che sono di fondamentale importanza per una società che deve necessariamente evolversi. Ma la società è composta da individui ed è su questi che Barbie pone il suo focus. Grazie a queste tematiche e al modo in cui vengono trattate che Barbie ha riscosso enorme successo e ha spiazzato chi si è recato al cinema pensando di guardare una commedia “rosa” senza troppo spessore.

Vediamo insieme nel dettaglio come Greta Gerwig (regista e sceneggiatrice) e Noah Baumbach (sceneggiatore) ci sono riusciti.

La trama in Breve

Nel mondo ideale di Barbieland, dove tutto è rosa, finto e deliziosamente perfetto, Barbie stereotipo (Margot Robbie) vive la sua vita senza pensieri, costantemente felice e circondata da tutte le Barbie e i Ken che condividono il suo stesso stile di vita. Barbie Stereotipo è LA Barbie: bionda, occhi azzurri, senza alcuna professione particolare, senza alcun interesse particolare. È la Barbie che ci viene in mente quando pensiamo alla fashion doll di Mattel.

Le Barbie sono consapevoli di essere dei giocattoli nel mondo reale e pensano ingenuamente che la loro esistenza abbia reso il mondo delle persone vere un posto migliore. Babrie, d’altra parte, ha come giocattolo la pretesa di aver emancipato generazioni di bambine durante gli anni, che hanno potuto liberarsi dal ruolo di bambine-mamme, costrette a giocare con i bambolotti, per potersi dedicare a quello che più vorrebbero essere: dottoresse, astronaute, modelle, dentiste, avvocatesse, presidenti. e perché no, anche mamme. D’altra parte, con Barbie puoi essere tutto ciò che vuoi.

Tutto fila liscio finché un giorno Barbie inizia ad avere pensieri oscuri, maturi, pensieri di morte, ansia e altre preoccupazioni estranee a Barbieland. Cercando di capirne il motivo, decide di parlare con Barbie Stramba (Kate McKinnon), la saggia, ma eccentrica e strana Barbie del gruppo. La Stramba spiegherà alla Stereotipo che c’è un collegamento tra le Barbie e le persone del mondo reale e che questo può aprire un passaggio tra i due mondi. L’unico modo che ha per tornare alla situazione iniziale è trovare la “sua” bambina e lavorare insieme per ripristinare l’equilibrio.

Nel viaggio verso il mondo reale, Barbie Stereotipo e il suo Ken (Ryan Gosling) scopriranno una realtà molto lontana da quella che immaginavano: gli uomini sono il sesso dominante (a differenza di Barbieland) e le bambole non hanno contribuito a rendere le bambine emancipate, ma hanno invece imposto standard troppo alti per poter “ispirare” le generazioni più giovani.

La loro avventura, iniziata per tornare a una situazione idilliaca di rosa e sorrisi, si trasforma in un viaggio profondo di scoperta di sé, di riconoscimento dei propri limiti e di riflessione sulla società. Non mancheranno colpi di scena, battute e balletti, ma saranno estremamente importanti anche i monologhi e dialoghi tra i personaggi, ricchi di significato e (auto)critica.

Foto: Barbie Movie

La filosofia dietro al film di Barbie e il patriarcato

Un film mascherato da commedia per bambine, nasconde una profonda filosofia e una critica al patriarcato (sostenuto anche dalle donne) e ai modelli che, con la promessa di rendere speciali, spingono invece all’anonimato. Nonostante le Barbie suggeriscano moltissimi modelli femminili a cui aspirare, si rivelano essere lontane da questo. Nel film, Barbie viene definito un “giocattolo fascista”, un modello irraggiungibile nella sua perfezione, che attacca l’autostima delle ragazzine e genera stereotipi che rafforzano il patriarcato invece che indebolirlo. 

Con la sua vena comica, il film affronta in modo molto diretto il tema del femminismo che coinvolge tanto gli uomini quanto le donne. Il pubblico a cui il film indirizzato, per tanto, non sono i piccoli ma gli adulti: paradossalmente, Barbie non è un film su Barbie, ma un’importante riflessione sulle aspettative e la realtà. E in questo conflitto, la Barbie Stereotipo è la "bambina", quella che si trova ad affrontare la crescita, le ansie e le preoccupazioni, i pensieri di morte e… la cellulite. Da Barbieland c’è un passaggio al mondo reale, dove Barbie non è più la star del suo musical, ma una donna qualunque vittima di catcalling e stereotipi che ben poco hanno di positivo. Ma è in questa nuova realtà che Barbie capisce cosa può essere. Capisce anche che deve superare la paura DI essere. Di essere bella ma non troppo, simpatica ma senza esagerare, di essere mamma ma anche amante, di essere determinata e appassionata, ma senza sembrare arrivista.

Ma nel film non c’è solo “la donna”: Ken è il coprotagonista e come la sua controparte femminile, ha un ruolo decisivo. Se a Barbieland i Ken sono “solo” Ken e vivono in funzione delle loro Barbie, nel mondo reale, il biondo da spiaggia scopre che l’uomo è molto di più e che le parti sono invertite. Per questo decide di portare il Patriarcato a Barbieland e sarà compito delle donne impedire questo colpo di stato.

La mascolinità nel film viene esagerata fino a diventare grottesca, accentuata proprio per renderla evidente. Ogni personaggio maschile ha tratti negativi importanti ed effettivamente “il maschio” è il cattivo in Barbie, ma solo perché la narrazione è incentrata sulla scoperta per le bambine del loro ruolo nel mondo. E in una visione del genere è chiaro che il "maschio" (e non l'uomo) è la forza oppositrice. 

Ancora più del maschio, è il Patriarcato a essere il nemico. Tanto che lo stesso Ken ne rimarrà vittima prima di redimersi grazie all’azione delle Barbie. E lo scontro con questo modello antropologico, nel film, non viene superato con la sostituzione della Donna all’Uomo, ma con la nascita di un nuovo “mondo” in cui esiste veramente parità, di opportunità, di condizioni e di rispetto.

Al culmine della riflessione, la perfezione di plastica di Barbie si fonda sulle apparenze e coinvolge tanto le Barbie quanto i Ken: lì dove una nasconde la sua fragilità dietro a sorrisi e routine perfette, l’altro la nasconde ostentando sicurezza. Ma il mondo non è tutto rossa, non è perfetto e Barbie lo scoprirà nel corso della sua avventura, scoprendo di essere molto di più che uno stereotipo.

Foto: Barbie Movie

Tutti gli Easter Egg del film

Barbie è un film estremamente godibile, sia per tematiche che per regia. Oltre a questo, non manca di nascondere al suo interno alcune chicche capaci di far sorridere i più grandi che riescono a coglierle. Questi piccoli segreti e omaggi sono chiamati Easter Eggs e ce ne sono diversi all’interno del film. Vediamoli insieme e scopriamo quanti ne hai colti!

Citazioni ad altri film

Alcune scene del film ricalcano altri classici del cinema hollywoodiano e vengono riproposti in chiave ironica.

2001 Odissea nello Spazio

L’inizio del film è ricostruito esattamente come la classica scena di 2001: Odissea nello Spazio, capolavoro di Kubrick del 1968. Nel lungometraggio di Kubrick si vede un gruppo di ominidi radunati attorno a un Monolito alieno che li spinge ad evolversi attraverso l’uso di nuova “tecnologia”. Nel film di Barbie, Margot Robbie prende il posto del Monolito e le bambine abituate a giocare con i bambolotti sostituiscono gli ominidi. Come meglio spiegare il passaggio da un’era all’altra?

Foto: Barbie Movie

Matrix

Nel momento in cui Barbie Stereotipo deve spingersi nel mondo reale per sistemare le cose, Barbie Stramba le propone una scelta: Birckenstock (mondo reale) o Tacchi Alti (rimanere a Barbieland ignorando il problema). La scena sembra familiare? È la stessa di Matrix, film di fantascienza del ’99, in cui Morpheus offre la stessa scelta a Neo (Keanu Reeves), il protagonista, ma invece delle scarpe propone Pillola Rossa o Pillola Blu.

Grease

La battaglia dei Ken diventa, al suo culmine, una sfida di Ballo. I costumi e la coreografia sono uguali a quelli utilizzati in Grease, musical con John Travolta e Olivia Newton-John.

Le Barbie ritirate

Nel film sono presenti diversi richiami alle Barbie ritirate da Mattel nel tempo perché di poco successo o perché troppo controverse.

Skipper

Skipper è la sorella di Barbie e fa una breve apparizione nel film. Nasce perché Barbie le facesse da babysitter, ma venne ritirata dal commercio dopo il flop del 1979 di Growing Skipper, una sua versione che poteva crescere di dimensioni, anche sul seno.

Midge e Allan

Midge è la migliore amica di Barbie ed è la moglie di Allan, miglior amico di Ken. Fu al centro di controversie perché era rappresentata come ragazza incinta. Il problema era l’età di Midge: troppo giovane per avere due figli e aspettarne un terzo! Oggi Midge è stata rinnovata ed è nubile e senza figli.

Allan è invece stato ritirato dal commercio qualche anno dopo la sua uscita.

Foto: Barbie Movie

Sugar Daddy e Magico Anello

Sono due tipologie di Ken ritirate dal commercio dopo poco la loro uscita. Sugar Daddy rappresenta il tipico abitante di Palm Spring dai capelli brizzolati, ma il nome può avere altri significati in americano. Magico Anello è invece un Ken degli anni ’90, con l’orecchino e una collana, gilè di pelle e maglietta a rete. Doveva dare a Ken un aspetto più “cool” ma non ebbe l’effetto sperato.

Video Barbie

La Barbie con la videocamera incorporata. Fu ritirata dal mercato perché l’FBI pensava che i video registrati potessero incitare comportamenti poco etici.

La vera Barbie: Ruth Handler

Ruth Handler, creatrice di Barbie, è un personaggio a tutti gli effetti nel film, ma la vera Ruth appare in una scena: quella in cui Margot Robbie incontra un’anziana signora alla fermata del Bus e guardandola le dice “Sei bellissima”.

Foto: Barbie Movie

Un film da vedere

Se non avete ancora visto il film, Barbie, correte al cinema per recuperarlo. L’esperienza sarà piacevole sia per i piccoli che per i genitori, quindi non perdete questa occasione!

E se volete portarvi l’esperienza del film a casa vostra, date un’occhiata alla nostra collezione di Barbie e Ken ispirati al film!

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